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Amici che navigate sulle rotte virtuali, benvenuti nel sito di Accademia Culturale Europea. Se ci avete cercati, eccoci! 


Se non ci avete cercati e casualmente ci siamo incontrati, siamo entrambi fortunati. Se avete voglia di sostare qualche minuto, mi permetterò informarvi su: “Chi siamo”.
Da molti anni notavamo che molte “Associazioni Culturali” risultano essere, loro malgrado, fortemente di parte. Ciò perché o hanno interessi di tipo commerciale o perché – per loro scelta - non reputano opportuno trattare alcune tipologie di argomenti che, per contro, sono interessanti per una moltitudine di altri cittadini.

 

Creare opportunità d’incontro e di dialogo sono le uniche finalità del nostro sodalizio. Per questo i soci, persone spesso di ampi orizzonti, sono veramente capaci di non prendersi mai troppo sul serio. Sono sempre pronti a collaborare con tutti e ad indagare su quei percorsi della storia interessanti o meno ma che riescono – in ogni caso – a destare la curiosità di qualcuno. 

I soci in generale sono persone capaci di interessarsi, sempre con la stessa dignità e correttezza, tanto di personaggi scomodi o controversi, illustri o anonimi, ricchi di carisma o difficili da approcciare o – senza motivi apparenti - non interessanti per l’opinione pubblica. 

Insomma, tutte le persone, le cose o le esperienze che la vita ci propone, sono tutte prese in “giusta considerazione”. Per nostra scelta, tutto e tutti debbono godere di eguali attenzioni. Con la buona disponibilità ed a forza di sacrifici si tenta di arrivare dove gli altri non approdano o perché non ci vogliono arrivare o perché hanno scelto di disinteressarsene. 

Dunque, un’aggregazione di utopisti?
Potrebbe darsi che si, ma noi preferiamo pensare d’essere persone tenaci che tentano di realizzare i loro impegnativi programmi. Programmi che spaziano dall’ecumenismo all’accettazione per il diverso o del meno fortunato, dalle arti visive alla medicina, dalla musica alla letteratura, dalle religiosità popolare alla carità, e, dalla storia delle religioni alla filosofia - sempre nell’assoluto rispetto delle differenti opzioni politiche, religiose, di razza e/o di ceto.
La nostra storia, a leggerla con attenzione, pare ci stia dando ragione. 
In meno di 7 anni sono stati realizzati oltre 100 eventi di grande spessore culturale e che, a detta dei partecipanti, sono riusciti a provocare innegabili emozioni.

A fondare l’Accademia sono stati alcuni responsabili (nel loro linguaggio: Governatori, Priori o Camerlenghi) delle principali Confraternite di Roma che, proprio per le loro storie personali e per le cariche ricoperte, hanno sempre avuto l’opportunità - più unica che rara - di avere a disposizione luoghi d’incontro di gran prestigio, ricchi di storia (gli ex oratori) o ambienti sacri ove si possono realizzare, con le dovute attenzioni, concerti di musica sacra o esposizioni d’arte.
Invero, è almeno dalla fine degli anni '70 che diversi soci dell'Accademia hanno maturato - come si può leggere nei curricula allegati -, in molteplici settori della cultura e dello spettacolo, esperienze estremamente significative, che hanno deciso di fondere insieme dando vita ad un nuovo sodalizio, l'Accademia Culturale Europea.

Dal 1978 l'attuale Presidente e alcuni tra i Consiglieri organizzano in sedi di prestigio, sotto varie sigle (PHINUM, AFNIR, ULAC, ALITALIA CLUB, AIPND) eventi culturali e tecnico scientifici quali mostre, convegni, conferenze e seminari patrocinati dalle più alte Istituzioni della Repubblica (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri), da vari Ministeri (Esteri, Beni Culturali, Poste e Telecomunicazioni),da Enti Locali (Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma ed altri Comuni della regione) e da Istituzioni private (UNICEF,CRI, CIO, CONI).

In particolare, alcuni di loro, confortati dai successi di pubblico e di stampa ripetutamente ottenuti, hanno ideato ed organizzato, dal 1988, numerosissimi eventi musicali, nei settori della musica sacra, operistica, barocca, da camera e corale, in collaborazione con noti musicisti e rappresentanti del mondo culturale.

Peraltro, tali manifestazioni non sarebbero state possibili senza l'indispensabile contributo dei Governatori delle Venerabili Arciconfraternite romane, istituzioni rilevanti non solo sotto il profilo strettamente religioso, perché intimamente legate alla storia della città e alla sua cultura e profondamente radicate nel territorio cittadino e nel suo tessuto sociale. Infatti, molte Arciconfraternite sono nate dalle Corporazioni di Arti e Mestieri e hanno conservato questa caratteristica nel corso dei secoli fino ad oggi; tuttavia, esse, ben lungi dal proporsi come meri residui di un glorioso passato, negli ultimi anni hanno saputo, proprio in forza della loro capacità di aggregazione, rivitalizzarsi e aprirsi a nuove e feconde iniziative, esprimendo una forte spinta propulsiva e diventando punto di riferimento per nuovi talenti artistici.

Sono fra i soci fondatori e sostenitori dell' Accademia Culturale Europea i Governatori di antiche Arciconfraternite romane, quali: S. Maria dell'Orazione e Morte in Via Giulia (Tempio dei Caduti sul Lavoro), S. Maria dell'Orto ( riservata in origine a fruttivendoli ed erbivendoli e attualmente ai negozianti di generi alimentari), S. Eligio de' Ferrari ( riservata ai fabbri e a coloro che lavorano il ferro), S. Giuseppe de' Falegnami (nata dalla Corporazione dei falegnami) e S. Maria Odigidria de' Siciliani (riservata ai siciliani che vivono a Roma).

Proprio la consapevolezza che queste Arciconfraternite, con i loro Governatori, sono fra le più attive del territorio romano ha indotto i responsabili del Giubileo delle Arciconfraternite ad affidare loro la gestione ed organizzazione del raduno svoltosi al Circo Massimo, allorché dal 16 al 18 giugno 2000 oltre 30.000 persone, sodali di confraternite provenienti da 16 Nazioni, si sono date convegno in questo luogo per poi assistere alla celebrazione della Santa Messa in Piazza S. Pietro, officiata dal Santo Padre.

L'interesse per la musica sacra, dal repertorio vastissimo ma scarsamente reperibile nelle programmazioni abituali, concretizzato e sviluppato dai soci dell'Accademia in tante iniziative nel corso delle loro attività musicali, è culminato nell'ideazione e nell'organizzazione del "I Concorso Vocale Internazionale di Musica Sacra", svoltosi nello scorso mese d'Ottobre.

La prima edizione del "Concorso Vocale Internazionale di Musica Sacra" ha ampiamente dimostrato il ruolo di centralità della città di Roma nel campo della musica sacra.

Il prestigio dell'iniziativa (riconoscimento dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e Patrocino della Presidenza del Consiglio dei Ministri, patrocinio del Comune di Roma), il lusinghiero successo (abbiamo contato nelle varie fasi del Concorso la presenza di circa 1.000 spettatori), l'elevato numero di nazioni coinvolte (21 compresa l'Italia) ha suscitato attese ed aspettative.

La risposta non poteva essere che la programmazione di una 2a edizione del Concorso medesimo onde dare carattere di appuntamento a cadenza annuale e così essere sempre più protagonista nel panorama musicale internazionale, grazie anche alla presenza di una Giuria prestigiosa che dirige alcuni tra i più importanti Teatri Italiani e Stranieri.

L'unione di nazioni e popoli diversi - in una manifestazione culturale riservata all'esecuzione di musica sacra - si propone come un forte segnale di concordia e di tolleranza a dispetto di un'epoca in cui il pericolo maggiore viene dal diffondersi di integralismi di varia natura.

Proprio nel 2000, durante l’anno del “Grande Giubileo”, ci si rese conto che quel particolare momento di euforia, ricco di calore umano e di una gran voglia di fare, dovesse durare il più a lungo possibile. Quell’atmosfera ricca di attese e di gran disponibilità all’accoglienza, non sarebbe dovuta finire e avrebbe dovuto continuare il più a lungo possibile. In effetti così è stato, e ne abbiamo le prove!
L’invito che facciamo a voi visitatori estemporanei, è di mantenere il contatto e proseguire fino a scoprire che ognuno di noi soci non è altro che il vicino di casa, quello della porta accanto, quello sempre in grado di offrirvi, secondo necessità: un pizzico di sale o un momento d’attenzione o, meglio ancora, un’idea per passare insieme un pomeriggio per approfondire un argomento o ascoltare un brano musicale o quel qualcosa – interessante - che magari, in altri ambienti sfugge o non è preso neppure in considerazione!
Infine, perché quel motto? E’ un motto, credo attribuito al pittore Apelle, che riesce a dare il giusto senso al modo con cui tutti dovremmo vestire la nostra esistenza: “Non far passare nessun giorno senza averlo personalizzato con un tratto della nostra presenza“.
Ancora una volta vi dico “benvenuti”, e suggerisco: “Restate con noi; più siamo e meglio stiamo!”.


Alfonso Sapia